Blog di discussione su enogastronomia per chi, come la Confraternita delle Franche Forchette, è sempre alla ricerca della sublimazione della tavola in tutte le sue declinazioni: cucina, vino e sala.



sabato 18 giugno 2011

Agape di Giugno, ristorante Uliassi, Senigallia (AN)

"Scusi, si potrebbe accendere l'aria condizionata?"
"Mi dispiace, non l'abbiamo..."
Ci voleva una calda e afosa giornata di Giugno per poter trovare, finalmente, un difetto al locale di Catia e Mauro Uliassi......
Ma cominciamo dal principio: quattro ore di viaggio ci sembrano sufficienti per affrontare la tratta Bologna-Senigallia durante il solito, delirante, Sabato mattina estivo dell'A14.....
Il nostro mezzo, questa volta condotto da una gentile dama, in effetti fatica non poco per districarsi dagli ingorghi che attanagliano l'autostrada in direzione mare......finalmente, verso Faenza, il traffico sembra darci tregua, il pulmino riprende spedito la marcia verso la nostra destinazione, e grazie all'abilità della nostra auriga riusciamo ad arrivare a Senigallia con quasi un'ora di anticipo. Nel frattempo il Converso Amoroso, dovendo scendere con la gentile consorte per trascorrere in quel di Senigallia l'intero Week-end (l'idea sarebbe stata quella di fare l'accoppiata Uliassi Cedroni) decideva di usare il proprio mezzo ma rimarrà inesorabilmente bloccato nel pantano trafficoso della Via Emilia.
Trovandoci noi invece in centro a Senigallia con quasi un'ora di anticipo, decidiamo per un aperitivo all'Anikò, la salumeria ittica di Moreno Cedroni, dove insieme a gustosi assaggi brindiamo con un Velenosi Brut (gradevole....75/100). Solo la temperatura particolarmente elevata, e un fastidioso odore di asfalto, guastano l'atmosfera.
All'orario previsto finalmente entriamo nel locale di Catia e Mauro e, al momento di accomodarci al tavolo, ancora accaldati per la sosta all'Anikò, ci accorgiamo della mancanza dell'aria condizionata (sarà questo il motivo per cui a questo locale non sono ancora state assegnate le tre stelle??). L'illustrissimo Simposiarca (io nella fattispecie) decide quindi di esentare i Confratelli dall'obbligo della giacca e della cappa, ma non dell'insegna, per meglio sopportare la calura estiva che ci avrebbe accompagnato durante tutta l'Agape.
Le danze si aprono come al solito con il Loacker di fegato grasso e nocciole abbinato a uno shot di Kir Royal, e a seguire una fresca e profumata Zuppa di vongole con limone e coriandolo, in abbinamento il nostro Gran Maestro d'Anfora ha scelto Le Vaglie 2006 di Stefano Antonucci, un ottimo Verdicchio dei Castelli di Jesi (...per me 89/100), che ci accompagnerà anche per i cinque piatti successivi.
E già la calura comincia a farsi più sopportabile....
Cannocchie, succo di cannocchie, limone e aglio da taglio il miglior piatto di cannocchie finora mai mangiato in vita mia........punto e basta.
Seppie giovani arrostite "sporche", granita di ricci di mare e erbe selvatiche, un ennesimo capolavoro di Mauro, i piccoli dadini di granita si sciolgono in bocca avvolgendo le morbidissime seppie con un intenso sapore di mare.....godurioso.
Scarpetta di pane e sugo di brodetto all'anconetana quando la genialità sta nella semplicità. Quello che tutti facciamo, o vorremmo fare, al termine di una zuppa di pesce, cioè intingere una morbida fetta di pane nel sugo rimasto sul fondo del piatto, Mauro te lo prepara direttamente nel piatto: pane eccellente, sugo eccellente.....et voilà, piatto eccezionale.
E ci si accorge che la calura iniziale si è trasformata in lieve tepore......
Primo fuori menù, Triglie croccanti, cannolo di misticanza di campo, zuppa di prezzemolo con colatura di alici e mela candita....me lo ero perso in Aprile, per fortuna me l'ha riproposto come fuori menù......mi dispiace per i tuoi spaghetti affumicati Cristina (Bowerman) ma questo diventa il mio piatto top 2011.....sublimazione del gusto ai massimi livelli.....
Fine del primo tempo con la Capasanta tandorii, zenzero e pompelmo, piatto fresco e profumato, un preludio defatigante per la sequenza successiva di piatti via via più intensi.
A questo punto cambio di vino: Mersault Tillets 2005, Jobard peccato per la prima bottiglia, affetta da ossidazione precox.......molto buona la seconda (90/100), purtroppo l'ultima della cantina.
E si prosegue con Baccalà arrosto e sugo di baccalà alla griglia, creativa e deliziosa preparazione, preludio ai due piatti successsivi, Linguine "Antonio Mattei", granceola, lime, menta e cocco e il secondo fuori menù Risotto Acquarello con sugo di piccione, bagnacauda e parmigiano invecchiato 7 anni due piatti perfetti a cui abbiamo abbinato un eccellente bianco fatto da un grande rossista: Mersault Pacalet 2008 (peccato per l'infanticidio, comunque per me 93/100)
Time out con Green: spuma e aria di mela verde che preannuncia l'arrivo del Selvatico (vedi foto d'apertura) un'alzavola accompagnata da un crostino con le sue interiora....preparazione che ricorda quella della sua mitica Beccaccia....e altrettanto goduriosa.
Borgogna rossa su questo piatto: Chambolle-Musigny 2005 Jean Claude Boisset (anche per lui 93/100) e abbinamento d'amore con l'alzavola.
Un gradevole Mojito di pre-dessert e d'un tratto ci accorgiamo che nessuno fa più caso alla temperatura. Zuppa di frutto della passione, gelato di yogurt, pepe rosa e banana caramellata anche il dessert è superlativo........un po' meno il vino, Passito Tordiruta 2005 Moncaro (83/100...e sovrastante il dessert)
Come al solito deliziosa, e divertente, la piccola pasticceria con il mini bombolone, la crema catalana e il cioccolatino con le particelle di peta zeta.....
A questo punto, sentito il parere del Gran Maestro, del Tetrarca Precursore e degli altri Confratelli presenti, in qualità di Simposiarca dispongo l'attribuzione del Gran Clangor di forchette in sui cucchiai.....e per la prima volta nella storia quarantennale della confraternita un ristorante riceve il nostro massimo riconoscimento per la quarta volta consecutiva su quattro visite (tanto per mettere un po' di sale sulla coda al nostro buon Mauro, ricordo però che a quota tre incalzano Perbellini e la Tenda Rossa)
E a nessuno venne più in mente l'aria condizionata.........


Ristorante Uliassi
Banchina di Levante, 6 _ 60019 Senigallia (AN)
tel. +39 071 65463
fax +39 071 659327
e-mail: info@uliassi.it

lunedì 13 giugno 2011

Ristorante La Montecchia, Selvazzano (PD)

Siamo all'interno di uno dei più prestigiosi campi da golf del nord-est: il ristorante è ricavato in un imponente edificio su due piani che fu un essiccatoio di tabacco. La sala, situata al primo piano, è curatissima ed elegante, con tavoli ben distanziati, e si apre su una bella terrazza dove d'estate è possibile mangiare all'aperto, e questa sarà appunto la mia scelta.
L'accoglienza premurosa, l'elegante mis en place ed una notevole carta dei vini, con quasi 600 etichette di cui circa la metà servite anche al calice, predisponeva già a quella che avrebbe potuto essere una gradevolissima serata; anche l'amenità del paesaggio, con vista sui putting green e sulla piscina, il gracidare delle raganelle di sottofondo e la temperatura gradevole contribuivano a rendere deliziosa l'atmosfera.
Dalla carta salto le bollicine e vado direttamente ai Riesling tedeschi, ben rappresentati: Dr.Loosen Wehelener Sonnenuhr Spatlese 2007, molto buono, con un'avvertibile residuo, per me 93/100, fosse stato un pò più acido avrebbe potuto ambire a un punteggio ancora più elevato.
L'arrivo in tavola dei pani comincia a far vacillare le mie aspettative: da uno stellato anche sui prodotti lievitati è lecito aspettarsi un minimo di varietà e di fantasia, invece arrivano delle semplici fette di pane bianco, delle fette di pane integrale e dei taralli......
Benvenuto dalla cucina rappresentato da una caprese rivisitata con tagliatelle di mozzarella, pomodorini, basilico e una spolverata di parmigiano per dare un pò di sprint al piatto.
Veramente buono il Baccalà Mantegnato, piatto ovviamente dedicato ad Andrea Mantegna, con una mantecatura soffice e cremosa e lievi note dolci, accompagnato ad una polentina di grano arso. Godurioso l'abbinamento col riesling.
A seguire Torchiatini neri con astice, granceola e asparagi verdi , buoni ma nulla più....ho dovuto ricontrollare il menù per ricordarmi cosa avesse seguito il baccalà. Anche qui però il riesling ci sta veramente bene e forse sopperisce alla banalità del piatto.
Zuppa Padovana: un orzetto cotto in una passata di fagioli e arricchito da un fondo di cottura per sostenere il gusto....tra l'altro una zuppa calda servita in una serata estiva.......mah.......
Rognone di vitello trifolato alle erbe con polenta morbida: io sono un amante del quinto quarto però anche su questo piatto non riesco ad emozionarmi, neanche un pò.......
A proposito, sul rognone cambio di vino: Cabernet ris. Borgo delle casette 2007, il filò delle vigne, scelto al calice su consiglio del sommelier e abbinamento centrato (...e probabilmente già ben collaudato): bottiglia comunque interessante, bell'espressione del territorio dei Colli Euganei, ancora appena ruvido data la giovane età, per me 87/100.
Delizioso infine il dessert: Crema di spinaci, menta e fragola, dolce al cucchiaio servito in un bicchiere trasparente, molto delicato e profumato, da una ricetta di casa Alajmo del 1978; in abbinamento altro vino al calice, sempre su consiglio del sommelier: Rivesaltes grenat 1998 Domaine Cazes dai Pirenei un grenache in purezza, passito, .....buono (82/100) ma che ha asfaltato il dessert.
Nota di merito per i vini scelti al calice: entrambe le bottiglie mi sono state stappate al momento, e il vino da dessert è stato offerto.
Pre-dessert e piccola pasticceria non pervenuti (....o dimenticati, visto il tenore alcoolico della serata, eheheh). Molto buono il caffè.
Costo del Menù degustazione "Memoria" 80,00 €, vini esclusi....
In conclusione.....Tutto all'altezza della stella: location, servizio, sala, carta dei vini.......tranne la cucina......che dovrebbe essere l'unico motivo per cui la stella viene assegnata e che a me è sembrata invece quella di un'ottima trattoria, di lusso, ma pur sempre una cucina da trattoria.
Ma forse è così che la intendono all'interno del gruppo Alajmo, avendo già un tristellato, le Calandre, con a rimorchio un ottimo bistrot, il Calandrino, una new entry a Venezia (il ristorante Quadri....), senza contare il negozio gourmande In.gredienti e l'hotel Maccaroni sempre a Sarmeola. Mancava il lussuoso ristorante di cucina tradizionale......
Probabilmente, vista la vicinanza alle tre stelle delle Calandre, la Montecchia brilla di luce riflessa......
....e comunque, gran bella location.