Blog di discussione su enogastronomia per chi, come la Confraternita delle Franche Forchette, è sempre alla ricerca della sublimazione della tavola in tutte le sue declinazioni: cucina, vino e sala.



mercoledì 11 maggio 2016

Agape di Aprile: Bar Trattoria Bibo, Firenzuola (FI)





Agape di Aprile: colesterolo e La Closerie


Quarantacinque minuti. Avremmo detto di più, invece è stato questo il tempo trascorso dalla partenza del nostro pulmino da Casalecchio fino all'arrivo davanti al Bar Trattoria Bibo. Durante il percorso si attraversa il casello più strampalato dell'A1 (Roncobilaccio), si sale verso il passo della Futa lasciando sulla propria sinistra il monumentale cimitero di guerra tedesco e, dopo nemmeno un chilometro, si arriva a destinazione. 
Siamo ai confini del Mugello, terra di carni, vini e motori. Non esiste trattoria in zona, da Bruscoli a Barberino, che non abbia diversi tagli di carne alla griglia nel proprio menu... Ma da Bibo è differente. Qui la carne viene elevata a protagonista assoluta: di ogni taglio si declinano razza, sesso ed età della bestia. Si conoscono allevatore e macellaio. Ed ogni pezzo subisce la frollatura per il tempo necessario. 
E, a differenza delle tante trattorie della zona, qui abbiamo anche una carta dei vini di un certo spessore, che permette ampi margini di divertimento anche al bevitore più smaliziato.
Ma torniamo a noi. Siamo a fine Aprile, ad oltre 800 metri di quota, alla sera il clima è ancora frizzante, ma appena scesi dal pulmino l'odore del camino, che si percepisce nell'aria, riscalda il cuore e stimola l'appetito.


Quello che di sfuggita all'esterno sembra un vecchio Bar Tabacchi, all'interno rivela uno storico banco in legno, con scaffali in cui fanno capolino spezie coloniali e prosciutti spagnoli. La sala oltre il bancone, con le pareti adorne di bottiglie e casse di vino, ci accoglierà per quest'Agape dalla partecipazione particolarmente numerosa.
Ovviamente sarà un Agape che vedrà la carne occupare gran parte del menu, ma non ci sarà solo quella...
Dopo aver visionato i tagli che ci verranno cucinati, presentati con passione da Alessandro Cianti, chef e patron di Bibo (vedi foto di apertura, rispettivamente: Razza piemontese, Prussianetta e vacca vecchia del Mugello), iniziamo a stappare la prima bottiglia prevista dal Maestro d'Anfora nel nostro menu: La Closerie Les Beguines di Jerome Prevost, Champagne 100% Pinot Meunier, già calorosamente apprezzato in diverse occasioni.



come apertura, dalla cucina ci arriva una morbida e profumata Battutina di Baccalà



A seguire, sempre abbinato al Le Closerie, una comparazione di prosciutti selezionati da Alessandro Cianti: si parte con l'iberico Joselito, si prosegue con il lardo e magro di Mangalica (Ungherese) e si conclude con un Grigio di Vallomo, prodotto nel Casentino incrociando una femmina Large White e un maschio di razza Nera Romagnola. 



Joselito: el mejor jamon del mundo (così recita la confezione)
Sta di fatto che pane e prosciutto invogliano alla beva compulsiva, specialmente con La Closerie nei calici, e quindi, quando in tavola ci arriva la stracciatella di Andria con filetti di acciughe di San Filippo, ci accorgiamo di avere prosciugato la pur numerosa scorta di La Closerie di Bibo.



Fortunatamente la fornita carta dei vini appaga la capacità del Maestro d'Anfora che sopperisce alla dipartita di La Closerie con un altro evergreen: Les Pierriéres, il Blanc de blancs di Ulysse Collin (bevuto anche alla Peca il mese scorso...). Freschissima ed elegante interpretazione dello Chardonnay in purezza che non ci fa rimpiangere La Closerie e si sposa a meraviglia con stracciatella ed alici.



E poi le carni:




Da sinistra a destra abbiamo: razza Piemontese selezionata dalla macelleria Zivieri, 19 mesi, femmina; razza Prussianetta, dalla Polonia, 19 mesi femmina; vacca vecchia del Mugello.


particolare della cottura
In abbinamento si parte col Chianti Rufina Bucerchiale 2007 di Fattoria Selvapiana in magnum. Buono, non emozionante ma dignitoso... Ma dal momento che un Confratello aveva scorto in carta il Tenuta di Valgiano 2012, propone, a sue spese, la sostituzione del Bucerchiale con quest'ultimo. Cambio in corso d'opera approvato dal Maestro d'Anfora e poi dalla maggioranza. E ci troviamo nei calici un vino decisamente più snello e nervoso, decisamente più appagante del precedente.



Dopo quasi un chilo di carne a testa, incredibilmente rimane ancora spazio per un ultimo piatto prima del dessert: Ovetto in bassa temperatura con bruciatini di Joselito ed aceto balsamico, sempre abbinato al rosso di Valgiano.



Non si poteva finire questa trasferta in terra Toscana senza Cantucci e Vin Santo, nello specifico il Vin Santo 2001 di Frascole.
Fortunatamente fuori ci attende il nostro pulmino, per un comodo e sonnecchioso rientro.
A Maggio si ritornerà in Emilia Romagna, da un emergente ormai emerso che però non ha ancora avuto l'onere, e l'onore, di ospitare la Confraternita delle Franche Forchette.




Trattoria Bar Bibo
Via Traversa, 45
Firenzuola (FI)
Tel. 055.815231


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