Blog di discussione su enogastronomia per chi, come la Confraternita delle Franche Forchette, è sempre alla ricerca della sublimazione della tavola in tutte le sue declinazioni: cucina, vino e sala.



sabato 28 maggio 2016

Agape di Maggio: Il Grano di pepe, Ravarino (MO)




Agape di Maggio: Un Gran Clangor inatteso... Ma non troppo.


Cominciamo con un mea culpa. Di Rino Duca se ne parla da tempo, tanto che ormai da emergente è diventato una solida realtà in quel di Ravarino, a cavallo tra la provincia bolognese e quella modenese. Purtroppo, come Confraternita attenta al nostro territorio, malgrado l'apertura del Grano di pepe risalga a quasi nove anni fa, solo adesso abbiamo reso onore alla sua cucina. Divertente, a tratti riflessiva e, soprattutto, mai banale: una cucina intimamente legata alla Sicilia, sua terra di origine, rivisitata in chiave moderna con piatti che si rifanno sia al territorio che lo ospita, che ai suoi trascorsi nelle cucine di Enrico Crippa (ma degni di menzione anche i suoi trascorsi da Pierangelini ed Uliassi)

Il nostro esordio al Grano di Pepe non comincia sotto una buona stella, l'accoglienza attenta e premurosa viene inizialmente messa alla prova da uno sbadato Confratello che, appena entrato, riesce ad infrangere un calice di cristallo costellando il pavimento di frammenti acuminati; stessa sorte tocca poco dopo ad un piattino per il pane... Scusandomi ancora con lo Chef per l'attentato alla sua cristalleria vorrei rassicurare quei pochi che ci leggono che di solito non facciamo questi danni...

Bottiglia d'apertura dell'Agape un fresco e appagante metodo classico (24 mesi sui lieviti) a base di Ortrugo: Alfiere della cantina Croci di Castell'Arquato (PC). E poi via, partiamo per il viaggio che faremo, senza alzarci da tavola, attraverso i vicoli di Palermo e le bancarelle di Ballarò: Pane e panelle, il classico street food palermitano.


1983 cronaca di un estate: un emozione legata ad un evento che ha segnato un giovane Rino Duca. 



Il 29 luglio 1983 la mafia uccideva a Palermo il giudice Rocco Chinnici, fondatore del pool antimafia e simbolo di una Sicilia libera dalle cosche.
Dopo oltre 30 anni Rino rivive quell'evento con la data, la cronaca (il foglio di giornale in carta di riso edibile riproduce la prima pagina del Giornale di Sicilia con la cronaca dell'attentato), le macchie nere a lutto e, al centro di tutto, i sapori di pesce e verdure della sua Sicilia.
Ancora sapori mediterranei con: Tartare di scampi, piccola catalana e succo di pepe.



Sempre abbinato al metodo classico di Croci anche il prossimo piatto, in cui abbandoniamo momentaneamente la Sicilia per ritrovarci seduti ai tavoli di Piazza Duomo, con un buonissimo piatto di ispirazione Crippiana: Minestrone e fiori



E torniamo al sud... Nei calici l'ammaliante zibibbo secco 2014 di Nino Barraco, nei piatti una Zuppa di pesce fra Palermo e Marsiglia.





Questo il piatto che, in una sequenza comunque di altissimo livello, a nostro modesto avviso di merita il titolo di piatto da gamella: una bouillabaisse di ispirazione marsigliese che bagna un crostino di pane con formaggio cremoso Piacentinu ennese, zeste di limone candite e una triglia alla griglia a ricoprire il tutto. Emozionante.
Ancora mare ed agrumi di Sicilia con gli Spaghettoni Cavalieri al nero di seppia ed essenza di mandarino di Ciaculli



Sempre menzionato il capoluogo della Trinacria anche nel piatto successivo: Tonno al ricordo di Palermo 



Filetto di tonno appena scottato con insalata di finocchi ed arance, su questo piatto il Maestro d'Anfora ci propone la Malvazija 2014 dello sloveno Marko Fon. Piuttosto ridotta all'apertura, dopo qualche minuto si apre nella sue note aromatiche complesse ed in bocca la sua struttura si sposa perfettamente con la carne del tonno.

Come pre dessert ci viene servita l' Insalata di agrumi in una weiss: una bevanda rinfrescante all'apparenza birra, ma in realtà un succo di agrumi condito con olio, sale e pepe sormontata da una bianca schiuma composta da spuma di limone. 
Da apoteosi i dessert. Abbinati al Vecchio Sampieri ventennale di De Bortoli due classici della pasticceria siciliana: cominciamo con un buonissimo cannolo e sorbetto.



E concludiamo con uno dei dessert più buoni passati su questi schermi negli ultimi anni: La cassata è un drappeggio




Se già prima dei dessert si cominciava a mormorare di un possibile Gran Clangor, è stata un ovazione dopo questi ultimi due piatti, e per la seconda volta quest'anno, dopo i fratelli Portinari della Peca, siamo lieti ed onorati di tributare il nostro massimo riconoscimento ad uno Chef che per una sera ci ha permesso di viaggiare ed emozionarci alla sua tavola. Grazie ancora Rino Duca, a presto.

Visitato Venerdì 13 Maggio.




Osteria Il grano di pepe. Via Roma 178. Ravarino (Modena). Tel. 059 905529        

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